Il valore storico ed antropologico della vendemmia risale a tempi molto antichi e si è tramandato di generazione in generazione attraverso metodi di lavoro agricolo e tradizioni contadine,

oltre che per l’importanza dei suoi aspetti culturali e tradizionali che caratterizzavano la vendemmia come evento annuale di lavoro e condivisione sociale nel territorio.

La vendemmia un tempo

Un tempo i tini, le tinozze e i cesti venivano caricati su carri e carretti trainati dai buoi e alle prime luci dell’alba ogni famiglia contadina, si avviava verso la campagna per iniziare il lavoro.

Giunti nei campi si scaricavano tutti gli attrezzi necessari: cesti e secchi venivano sistemati sotto il pergolato, pronti per essere riempiti di grappoli che i vendemmiatori staccavano dai tralci della vite.

Quando i recipienti erano ricolmi d’uva, venivano svuotati dentro la bigoncia, un grosso secchio di legno, che veniva caricata sulle spalle del più forte e portata fuori dal pergolato per essere svuotata nella tinozza in cui due o più giovani a piedi nudi erano pronti per la pigiatura.
Il momento del pranzo era un vero rito: le donne arrivavano nei campi con cesti ricolmi di vivande caserecce che disponevano sopra una tovaglia distesa sul prato.
La vendemmia era lavoro ma anche condivisione, un rito fatto di fatica e di soddisfazione.

La vendemmia oggi

La vendemmia di oggi viene fatta sempre più spesso meccanicamente a causa della mancanza di manodopera; però sono ancora presenti attività di diverso tipo: il verdemare ogni settimana, togliere le erbacce tra i filari e assicurarsi che la cenere (la malattia dell’uva) non attacchi gli acini.

Questo tipo di vendemmia offre oggi ottimi risultati in termini di qualità del lavoro, di prodotto ottenuto, di rapidità, di raccolta notturna e di riduzione dei costi, soprattutto in presenza di superfici ampie su cui operare.

Per molti aspetti la vendemmia assume ancora oggi un valore importante, un rituale nel quale uomini e donne si riuniscono e insieme lavorano per lo stesso obiettivo; lo spirito non è quindi cambiato.